AP FavouriteEarphonesItalianMid Price

Recensione Di Intime Miyabi – Speciale Unicità

Come alcuni dei miei 18 lettori ricorderanno, un modello di IEM Intime mi ha particolarmente colpito in passato: le SORA 2, a cui ho dedicato un pezzo circa un anno e mezzo fa. E’ alla fine questo il motivo per il quale quando l’estate scorsa ho avuto notizia che Watanabe-san aveva rilasciato alcuni nuovi modelli, ed in particolare uno pensato come evoluzione diretta del progetto SORA, non ho esitato molto prima di ordinare un paio di Intime Miyabi.

Al momento della pubblicazione di questo articolo le Miyabi sono in vendita sul sito del produttore, in Giappone, per 21.450,00 Yen, cioè circa 150 €. Ne servono altri 30 circa per farsi inoltrare il pacchetto da un servizio come Tenso, o simili.

“Intime Acoustic” è un marchio per nulla noto in Occidente, essendo di proprietà di un’azienda molto piccola, e che limita il proprio orizzonte commerciale al Giappone, dove ha sede. Nel mio articolo precedente ho dedicato qualche riga all’azienda, e alla sua tecnologia (sviluppata e in parte anche brevettata dal titolare). Riporto qui sotto molte di quelle informazioni, con gli aggiornamenti del caso.

Intime Acoustic, alias Ozeid Co., alias O2aid.com…

Intime Acoustic è un marchio di proprietà di Ozeid Co., Ltd., un’azienda relativamente giovane (fondata nel 2016) con sede a Takasaki City in Giappone. La sua attività principale non è la produzione, in realtà, ma la consulenza.

Il titolare, e direttore tecnico è il sig. Yoshiyuki Watanabe, forte di 35 e più anni di esperienza a proposito di macchine, sistemi e applicazioni che utilizzano materiali piezoelettrici.

Cosa si ottiene ribaltando di 180° il nome “ozeid” (e ancor meglio il nome “o2aid”) ?… 

Qualche anno fa Watanabe-san decise di applicare la sua competenza alla produzione di auricolari, con l’obbiettivo di compiacere utenti giovani – come i suoi figli – a cui trasferire “il bel suono del Giappone“.

Tecnologie principali

Analogamente ad altri modelli della gamma Intime, le Miyabi sono basate su sistema a doppio trasduttore: uno a membrana dinamica da 10mm dedicato alle basse e medie frequenze, più un tweeter alquanto speciale, in ceramica, responsabile della resa delle alte frequenze e dell’ultima ottava.

Sono disponibili un bel po’ di dettagli tecnici interessanti a proposito della tecnologia all’interno delle Miyabi, cerco di sintetizzarli.

1 – “Vertical Super Tweeter”

Il VST è realizzato da una qualche specie laminato ceramico, una scelta molto diversa rispetto all’ossido di titanio più comunemente utilizzato allo scopo.

In sintesi le lamine ceramiche offrono maggior possibilità di controllo delle vibrazioni.

Intime Sora 2

I “super tweeters” convenzionali sono chiamati così perché riproducono suoni fuori della gamma udibile. Intime ne ha realizzato una variante che, grazie al diverso materiale e alle loro calibrazioni, ha un comportamento diverso e riproduce sfumature udibili, contribuendo così efficacemente alla resa della parte più alta dello spettro.

Sulle Miyabi sono installati tweeters “VST2 di terza generazione”. Secondo l’ing. Watanabe le migliorie in questa evoluzione del progetto consistono nell’adozione di doppia ceramica, che minimizza il comportamento isteretico a parità di sensibilità alla pressione sonora.

I tweeter VST di terza generazione offrono mogliori sfumature sulle note del pianoforte, e migliore nitidezza sui salti tonale di un sassofono. Possedendo io un modello basato su una precedente versione di VST (Sora 2) posso in effetti confermare l’esistenza delle migliorie.

2 – Rivestimento in grafene

Sulla membrana dinamica del trasduttore principale è applicato un rivestimento in grafene che – sempre secondo Watanabe – è tra i motivi che portano i suoi trasduttori dinamici a riprodurre le frequenze medie e medioalte con ottimo controllo e buona definizione.

3 – Struttura esterna in ottone

A differenza di quanto avviene per la linea Sora, la carrozzeria delle IEM Miyabi è realizzata in ottone. Secondo Watanabe l’ottone contribuisce ad ammorbidire il suono e ad approfondire la resa dei bassi e il sustain delle note. Non so certificare che la relazione causa-effetto sia quella, ma il risultato c’è, ed è buono.

4 – HDSS

Un’altra tecnologia originale (e brevettata, in realtà) adottata all’interno delle Miyabi, come anche all’interno di altri modelli Intime come Ti3, Sora, Sora2, è denominata “HDSS” come “High Definition Sound Standard”.

Il suo scopo è eliminare i suoni riflessi all’interno della struttura degli auricolari, producendo un suono più pulito.

Intime Sora 2

All’interno della struttura dell’auricolare, normalmente alcune onde sonore vengono riflesse dalle pareti e rimbalzano sul diaframma del trasduttore, producendo dissonanza rispetto al risultato voluto. Grazie alla tecnologia HDSS la propagazione del suono all’interno della struttura viene tenuta sotto controllo, e si evita che questo “investa” il diaframma del trasduttore in modo incontrollato, il quale quindi si troverà a vibrare “solo” in conseguenza del segnale elettrico che riceve – esattamente come dovrebbe – senza “ulteriori” fonti spurie di energia.

L’accorgimento – secondo Intime – aumenta il realismo del suono e riduce l’affaticamento sull’impianto uditivo dell’utilizzatore. Ha tuttavia un contro: tende a “ripulire” un po’ troppo le vibrazioni del trasduttore dinamico, eliminando troppa parte delle alte frequenze.

E’ qui che viene in soccorso l’accurata calibrazione tra il tweeter ceramico VST2 e la parte di medie e medio-alte frequenze riprodotte dal trasduttore dinamico arricchito col grafene. Il risultato è un basso con profilo compatto e nitido, una gamma medio-alta armoniosa e una ampia riproduzione spaziale – tutte cose effettivamente presenti sulle Miyabi !

A colpo d’occhio

PROCONTRO
Timbro naturale che produce una resa originalmente realistica sulla musica acusticaTimbro genuinamente acustico non ideale per qualche tipo di musica elettronica
Separazione strumentale sconosciuta su altri auricolari sotto i 600€.A qualcuno il timbro può arrivare un po’ “grezzo”
Immagine sonora precisaA qualcuno gli alti possono sembrare un po’ granulosi, o troppo marcati
Basso robusto, veloce e dalla buona tramaIn alcune situazioni i bassi medi possono parzialmente oscurare le medie frequenze
Voci umane naturali e con ottima trama – le voci femminili in particolareOpportuna ricerca / sostituzione dei terminali in silicone
Alte frequenze coinvolgenti ed energetiche. Particolare qualità nella resa delle note metalliche.Cavo a corredo non esaltante
Ottima proiezione spaziale in tutte le direzioni, particolarmente orizzontale e verticaleDifficili da acquistare in EU / USA
Facile vestibilità
Molto economiche a fronte della qualità

Scheda completa

Ambienti di prova

Fonti: Sony NW-A55 mrWalkman / Questyle QP1R / Tempotec V1 + E1DA 9038D – Terminali silicone Spinfit CP-145 – cavo Dunu DUW-02S – tracce audio 16-24/44.1-192 FLAC.

Analisi della caratteristica sonora

Tonalità

La caratteristica tonale delle Miyabi è una V morbida, con modeste accentuazioni sui bassi medi e sui medi alti, medie frequenze non incassate, il tutto ben reciprocamente calibrato tanto da offrire una presentazione complessivamente molto piacevole.

Più importante ancora, le Miyabi offrono un timbro in-cre-di-bil-men-te “bio” (“naturale”), tanto che possono a volte sembrare eccessivamente intransigenti, quasi “grezze”. Gli strumenti acustici vengono trasmessi con un suono percepito come originario, “nudo”, nature – offrendo la sensazione davvero realistica di “presenza sulla scena”, di ricezione del suono prima di qualsiasi elaborazione di pulizia e pettinatura delle imperfezioni.

Per chi come me ascolta per il 99% del suo tempo jazz acustico le Miyabi offrono un’esperienza originale che produce assuefazione e le rende rapidamente un elemento preziosissimo del proprio ambiente audio.

Sub-Basso

Il sub-basso delle Miyabi è moderatamente esteso, veloce, ed un pochino meno evidente rispetto al basso medio. Più che adeguato alla resa del contrabbasso acustico.

Basso medio

Il basso medio delle Miyabi è veloce e potente, eppure articulato e dotato di trama. E’ evidentemente accentuato rispetto alla neutralità, il che offre un ottimo corpo p.es. al contrabbasso riuscendo però a restare quasi sempre rispettoso dell’autonomia della gamma media .

Solo occasionalmente e/o in alcuni generi musicali può capitare di trovare le gamme medie, le voci umane e le chitarre un po’ soggiogate al basso medio.

Medi

Le medie frequenze trasmesse dalle Miyabi sono naturali, realistiche, ben modulate e offrono una ottima tramatura – tutto ciò senza essere eccessivamente avanti nella presentazione generale. Pianoforte, violoncello e chitarra sono tutti resi in modo eccezionalmente naturale.

Le frequenze medio-alte sono energiche e luminose, pur restando sempre non affaticanti – quanto meno per i miei gusti, YMMV (conosciamo la questione: i medio-alti sono una di quelle aree sonore dove la sensibilità personale gioca un ruolo importante nel gradimento).

Voci maschili

Le voci maschili, con particolare riguardo ai tenori, sono rese molto bene, realisticamente naturali e dotate di buona trama. Le voci baritonali e basse possono occasionalmente entrare in conflitto con i toni bassi medi in passaggi musicali particolarmente affollati, specialmente quando sono coinvolti strumenti non acustici.

Voci femminili

Le voci femminili sono rese dalle Miyabi ancor meglio di quelle maschili: naturali, corpose, a volte quasi flautate. Non scadono mai nel sibilante, sembrano proprio tra i migliori risultati dell’ottima calibrazione dei medio alti eseguita sui trasduttori.

Alti

Senza dubblio gli alti sono tra gli aspetti per i quali le Miyabi offrono il meglio. Ho ascoltato più di qualche altro auricolare con tweeter piezo, e nessuno è all’altezza di quanto l’ottimo ing Watanabe è in grado di spremere dalle sue creazioni.

C’è un leggeriiiiiissimo “timbro piezo” che spunta molto raramente qua e là, ma nella quasi totalità del tempo d’ascolto i VST Intime regalano alti energici, dinamici, scoppiettanti, alquanto ariosi, ben dettagliati e soprattutto godevolissimi.

Mi piace credere che parte del timbro “ottone naturale” delle Miyabi sia legato al fatto che la struttura della camera acustica sia in effetti… in ottone.

Also check my English version of this review.

Tecnicità

Palcoscenico

La proiezione scenica delle Miyabi è ottima. Lo spazio è molto ampio orizzontalmente, eccezionalmente esteso verticalmente, ed offre una buona profondità.

Immagine sonora

Anche grazie all’eccezionale capacità di separazione strumentale, l’immagine sonora proiettata dalle Miyabi è pulita, precisa e molto realistica.

Dettagli

Le Miyabi trasmettono una miriade di dettagli sonori da tutti i segmenti dello spettro. La risoluzione sui bassi, seppure molto buona in termini assoluti per auricolari di questa classe di prezzo, quasi impallidisce poi rispetto al risultato offerto sulle medie frequenze, le voci, e gli alti.

Separazione strumentale

Unitamente alle alte frequenze, la separazione strumentale è l’altra area di eccellenza assoluta per le Miyabi, che in questo offrono risultati che possono essere ritrovati solo su alcuni (!) prodotti di classe e prezzo (!!) molto, molto superiori.

Tutti gli strumenti sono spettacolarmente enucleati gli uni dagli altri, e stratificati in modo che all’ascoltatore arrivi una sensazione molto realistica di presenza sulla scena, o immediamente di fronte ad essa. E’ quasi possibile “vedere” i vari suonatori, la loro performance, e i loro errori (!).

Per trovare un livello di pulizia nella separazione strumentale associata a ottima corposità delle note superiore a quanto ascolto sulle Miyabi devo, per mia esperienza, “scomodare” auricolari come le Dunu Zen – a circa 4 volte il costo di un paio di Miyabi.

Pilotabilità

Le Miyabi hanno una sensibilità alquanto modesta (100dB/mW) richiedono quindi un’amplificazione non banalissima. Nulla di eccessivo, ma è meglio evitare di fare affidamento sulle capacità interne di un normale smartphone.

Una buona notizia è che la loro impedenza non è ultra-bassa. C’è quindi quasi l’imbarazzo della scelta di fonti, dac/amp o dongle capaci di produrre la potenza d’uscita necessaria a fare cantare correttamente le Miyabi.

Aspetti fisici

Struttura

La carrozzeria e la camera acustica delle Miyabi sono in ottone, con il dichiarato intento di offrire un timbro acustico tiepido, naturale, simile appunto ad un ottone.

La parte posteriore è in resina color tartaruga, stampata con una tecnica giapponese chiamata Takumi. Il risultato è una colorazione casualmente variegata che rende ogni paio unico naturalmente. L’accoppiata tra il retro in resina e la camera acustica frontale in ottone ha uno stile estetico alquanto piacevole. Miyabi in giapponese vuole in effetti dire qualcosa di simile a “elegante”.

Indossabilità

Le IEM a forma di proiettile (grasso, in questo caso) sono molto comode per me.

I terminali in silicone forniti a corredo sono di buona qualità ma li trovo un pochino troppo morbidi, e se a questo aggiungo che gli auricolari non sono leggerissimi, mi succede che usando quelli l’auricolare sinistro tende a perdere aderenza dal canale uditivo (il mio sinistro è un po’ più ampio del destro).

Dopo la “solita” lunga e noiosa rotazione tra le 3 dozzine di terminali di vario tipo che ho a disposizione alla fine mi sono deciso per gli Spinfit CP-145.

Comfort

Molto soggettivo. Personalmente le trovo molto confortevoli, come mi capita per molti se non tutti gli auricolari a forma di proiettile.

Isolamento

La forma a proiettile non offre schermatura della conca naturalmente, anche se il calibro decisamente “grasso” un pochino aiuta.

Cavo

Nonostante lo sforzo che anche in questo l’ing Watanabe ha sicuramente profuso, il cavo fornito a corredo non mi ha impressionato per qualità. Dopo varie prove ho scelto un Dunu DUW-02S che effettivamente migliora sensibilmente le Miyabi in termini di apertura sonora, separazione e stratificazione.

Credo sia altresì importante notare come non tutti i cavi di terza parte che ho provato sulle mie Miyabi offrissero un “click” ugualmente convincente al momento della connessione alle prese MMCX, e in un paio di casi la connessione stessa si è dimostrata persino instabile (al contrario di quanto avviene quando gli stessi cavi sono connessi a un qualsiasi altro paio di IEM tra quelle che possiedo). Un punto di attenzione per l’ing. Watanabe.

In ultimo: ho notizia che da una certa data in avanti Ozeid ha iniziato ad offrire il proprio cavo top di gamma (“M Kanade”) a corredo delle Miyabi. Mi riservo di provarne uno per verificare una molto migliore sinergia rispetto all’ M Sound che ho ricevuto insieme alle mie Miyabi, di produzione precedente.

Specifiche (dichiarate dal costruttore)

StrutturaChassis e camera acustica in ottone massiccio, completati da struttura posteriore in resina iniettata con tecnica Takumi.
Trasduttore/iWoofer da 10mm a membrana dinamica con rivestimento in grafene + tweeter in lamina ceramica
ConnettoreMMCX
CavoCavo Intime “M Sound” da 1.2m realizzato in rame inossidato, con 3.5 mm non modulare.
Sensibilità100 dB/mW
Impedenza22 Ω
Gamma frequenze20-50000Hz
Pacchetto e accessori1 set 3 paia (S / M / L) di terminali in silicone SpinFit, e una fascetta stringicavo in cuoio con pulsante automatico
Prezzo listino20900 ¥ (circa 145€)

Confronti

Tanchjim Oxygen (250 $)

Le Miyabi sono complessivamente più calde, con un evidente accento sui bassi medi. Le Oxygen sono più bilanciate-neutre, e se un accento mostrano sta piuttosto sui medi alti. Il timbro ottonale delle Miyabi è totalmente assente dalle Oxygen, che sono fondamentalmente trasparenti.

Separazione strumentale e microdinamica sono a favore delle Miyabi praticamente sempre, tranne in casi di passaggi particolarmente fitti di varie voci sui bassi medi – situazione nella quale né Miyabi né Oxygen, per diversi motivi, esprimono il meglio. La resa degli alti è più naturale sulle Miyabi, con particolare riguardo agli strumenti metallici – sulle Oxygen invece si presentano più puliti anche se un pochino meno dettagliati.

Ikko OH1S (159 $)

La prima cosa che si nota confrontando le OH1S con le Miyabi è l’evidente minor corpo nelle note delle prime. Le OH1S suonano più magre e quindi meno espressive, per contro meno colorate, a fronte delle Miyabi più energiche, muscolari e “teatrali”.

Il trasduttore dinamico delle OH1S è più veloce ma non ha maggiore risoluzione di quello sulle Miyabi. Perciò il basso delle OH1S è meno gonfio ma si presenta anche meno naturale e meno strutturato. Soprattutto: la separazione strumentale è totalmente a favore delle Miyabi. Le OH1S hanno medi alti più invasivi, che a volte possono presentarsi troppo squillanti, a fronte di quelli più energici, ma più controllati, delle Miyabi.

Ikko OH10 (199 $)

Sulle OH10 il sub basso è più elevato, ma il basso medio lo è meno rispetto alle Miyabi. Soprattutto, il basso delle OH10 è più veloce e asciutto e quindi suona più pulito da un lato, ma meno espressivo e strutturato dall’altro. Inoltre, anche nonostante questa maggior pulizia delle OH10, la separazione strumentale delle Miyabi su tutto lo spettro – inclusi i bassi – resta superiore.

Sulle OH10 le note hanno corpo più magro, e il timbro ottonale è assente. Gli strumenti a fiato e i piatti suonano meno vividi che sulle Miyabi. I medi sulle OH10 sono molto più indietro, e le voci umane non sono nemmeno confrontabili a quelle delle Miyabi (intenzionalmente, aggiungerei).

Dunu Zen (700$)

Il basso delle Zen è più veloce di quello delle Miyabi, e più controllato, ed offre migliore microdinamica. La separazione strumentale, seppure ottima sulle Miyabi, è ancor migliore sulle Zen, su tutto lo spettro. Le Zen hanno una tonalità tiepida, ma il loro timbro è naturale. Le Miyabi sono più calde, non solo a causa del basso medio più corposo ma soprattutto al maggior corpo delle note medie e medio alte, e al timbro ottonale.

I medi alti sono più puliti sulle Zen ma anche meno energici ed espressivi. Le Miyabi sono inoltre più ariose in alto. Le Zen offrono miglior dettaglio su tutto lo spettro, sebbene la differenza in questo rispetto alle Miyabi non corrisponda alla differenza tra i loro prezzi.

Qui l’altro mio articolo sulle Intime Sora 2.

Considerazioni e conclusioni

Non conosco molte IEM che costino meno di 5-600$ e in grado di offrire un simile mix di tecnicità altamente raffinate e timbro naturale, vivo ed ergetico. Ed ancor meno ne conosco se cerco tra quelle che costano meno di 200$, come le Miyabi.

Per me questo è materiale eccellente. Ho avviato il processo di raccolta delle opinioni dei coblogger al fine dell’inserimento delle Miyabi sul Wall of Excellence.

Il campione Miyabi di cui parlo in questo articolo è un acquisto personale. Non sono incorsi contatti con il sig Watanabe.

La versione originale di questo, come per tutti gli altri miei articoli, è in lingua inglese.

Our generic standard disclaimer.

FB Group
Click To Join Our FB Group!
youtube

Author

  • Alberto Pittaluga

    Head-Fier “Hooga” since 2020. Alberto is a part-time music and audio lover. He’s got limited time to concede himself to listening to music, and that’s why his primary focus is min-maxing his audio enjoyment sessions. To make things further complicated, due to family compromises he stays away from airing music on room speakers and dedicates himself exclusively to in- or over-ear drivers. A technology enthusiast since he was a kid, Alberto is not overly attracted by novelties for the sake of themselves, he’s indeed not a compulsive gear roller, and is interested in understanding why and how a given piece of equipment produces better or worse results. His articles are about sharing his experience with the hope that it may be useful to others on the same quest. In real life he is Italian, in his mid fifties, works as a sales&marketing executive, and his other main technical competence is IT.

    View all posts

Alberto Pittaluga (Bologna, Italy)

Head-Fier “Hooga” since 2020. Alberto is a part-time music and audio lover. He’s got limited time to concede himself to listening to music, and that’s why his primary focus is min-maxing his audio enjoyment sessions. To make things further complicated, due to family compromises he stays away from airing music on room speakers and dedicates himself exclusively to in- or over-ear drivers. A technology enthusiast since he was a kid, Alberto is not overly attracted by novelties for the sake of themselves, he’s indeed not a compulsive gear roller, and is interested in understanding why and how a given piece of equipment produces better or worse results. His articles are about sharing his experience with the hope that it may be useful to others on the same quest. In real life he is Italian, in his mid fifties, works as a sales&marketing executive, and his other main technical competence is IT.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *